Il progetto firmato da Zaha Hadid – la prima donna ad aggiudicarsi il premio Pritzkler nel 2004 –, realizzato a Roma e inaugurato nel 2015, s’inserisce nel tessuto urbano del quartiere Flaminio riconfigurandone un grande isolato e stabilendo una relazione forte di continuità con l’ex-caserma Montello, recuperata a nuova funzione. L’architettura del museo s’impone per la complessa articolazione volumetrica, con le linee sinuose e spezzate delle pareti, le sagome prismatiche aggettanti, la superficie liscia e continua del cemento, ma anche per la sperimentazione sull’idea di spazio espositivo, con l’intrecciarsi dei percorsi e dei livelli, con il gioco sapiente della luce che filtra dalla copertura nella sequenza di ambienti, gallerie, spazi multiformi. Fra tutti spicca la grande hall di accesso, alta quanto l’intero edificio e aperta sulla strada attraverso lunghi tagli orizzontali: sono trasparenti pareti curve e rettilinee, dove si trovano gli ingressi al museo, attraverso le altissime porte a vetro unico, disegnate dai nitidi profili a sezione contenuta del sistema EBE 85, solido, sicuro, performante. Nel restauro della Caserma Montello gli originali infissi in legno sono sostituiti dai profili EBE 65 in acciaio zincato verniciato.