Se l’origine della parola finestra non trova assoluta concordia tra linguisti e glottologi (dal fanum -edicola etrusca- alla fenestra -porticina latina), la versione (forse apocrifa) che meglio si presta al nostro caso è quella di finis (confine, limite) ed extra (ciò che sta al di fuori). Un’interpretazione che ricondotta alla filosofia produttiva di Secco Sistemi può essere ulteriormente declinata in finis (scopo, traguardo) ed extra (eccellente). Finestra dunque non tanto come barriera tra interno ed esterno, della quale le sempre maggiori superfici vetrate e specchiature apribili diventano l’esatta negazione, quanto come sfida inclusiva in termini di spazi e di ambizioni progettuali.